Capitolo 8

Su e giù per i Navigli

Legenda

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INCLUSIONE E FRAGILITÀ
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ELEMENTI SCIENTIFICI
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ARTE E CULTURA
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PAROLA NUOVA

Approfondimento

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DISLESSIA

Tante persone fanno molta fatica nelle attività di lettura, scrittura e calcolo: le lettere che compongono una parola sono percepite dal cervello in modo confuso, come se fossero trasportate da un fiume in piena. È necessaria tanta pazienza per decodificare le parole e comprenderne il significato. Questa difficoltà si chiama dislessia e a volte è proprio una situazione faticosa! Diventa più evidente in classe, ad esempio quando si legge a voce alta e quando facciamo i compiti, ci sono però alcuni trucchi da applicare per rendere la lettura meno difficile, superare gli ostacoli e avere meno paura. Bisogna essere molto coraggiosi per affrontare questa situazione!

Quali colori sceglieresti per esprimere le tue emozioni quando sei in difficoltà a scuola? 

Hai notato che questo libro è scritto con un font, carattere di scrittura, che permette di essere letto con facilità da tutte e da tutti?

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LE INVENZIONI DI LEONARDO A MILANO

Leonardo da Vinci, appena arrivato a Milano, decide di impegnarsi ed applicarsi per apportare ulteriori miglioramenti all’intero sistema dei canali. Tra tutti i navigli milanesi, quello a cui il grande scienziato dedica maggiore attenzione è il Naviglio Grande. Tra le tante invenzioni di Leonardo le più importanti sono sicuramente le draghe, fondamentali per tenere puliti i canali e permettere loro di rimanere navigabili, togliendo i sedimenti dai fondali dei canali. La draga era costituita da quattro pale, le quali, mosse da una manovella, raccoglievano fango e detriti, per poi depositarli su di una zattera. Inoltre un grande miglioramenti che Leonardo apportò alla rete dei navigli, sono le innovazioni collegate al sistema delle conche, fondamentali per permettere le comunicazioni fra tratti dei navigli di diverso livello. La conca sfrutta il principio della chiusa che è, sostanzialmente, una diga che separa due specchi d’acqua che hanno differente livello. La funzione principale della conca è quella di consentire il passaggio di navi ed imbarcazioni tra due specchi d’acqua a quote diverse. La chiusa è composta dai seguenti elementi: due o più porte stagne mobili, un invaso (una sorta di lago artificiale, come una vasca), situato tra le porte, un sistema di tubazioni e valvole per mettere in comunicazione l’invaso con l’esterno della chiusa e, eventualmente, un sistema di pompaggio per il riempimento o lo svuotamento forzato dell’invaso. Il livello dell’acqua, all’interno della chiusa, viene modificato sfruttando il principio dei vasi comunicanti, per raggiungere il livello d’acqua della parte di naviglio in cui è stata aperta la comunicazione. Questa operazione permette l’apertura della porta senza turbolenza, consentendo l’accesso alle barche all’interno della chiusa. Ripetendo l’operazione sull’altro lato, il livello dell’acqua nella chiusa aumenta o diminuisce fino a raggiungere quello dell’altro tratto di naviglio. Una volta portata l’imbarcazione al livello che consente la navigazione segue l’apertura della porta per l’uscita agevole della barca dall’invaso.

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DARSENA

Con Alda Merini abbiamo scoperto la Darsena. Si tratta di un porto, costruito per poter ormeggiare e far sostare grandi imbarcazioni, per caricare e scaricare merci di ogni tipo! Questa specie di “porto” è qui da tantissimi anni, non perché ci fosse il mare, ma perchè ha sempre fatto da stazione d’arrivo e di partenza per i canali navigabili della città: i Navigli. Fu realizzato più di 400 anni fa per volere di un governatore spagnolo per favorire il commercio cittadino e far diventare Milano una città ricca e florida. Dopo essere stata a lungo una zona un po’ disordinata, oggi la Darsena è stata sistemata a puntino ed è a disposizione per essere goduta in tutte le stagioni…da grandi e piccini. Da qui si diramano “a forbice” i due principali Navigli della città: il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese. Nel suo passato, la Darsena ha visto passare anche grandi barconi carichi di blocchi di marmo, che sono stati utilizzati per costruire il Duomo. I Navigli, infatti, erano molto più numerosi prima di essere in parte coperti dall’asfalto e proseguivano fino a ricongiungersi all’anello più interno della città, raggiungendo una zona vicinissima al cantiere del Duomo. In questo modo i pesanti blocchi di marmo potevano arrivare con maggiore facilità al cantiere che, come vedremo nella prossima tavola, rimase attivo per tantissimi secoli!

Su e giù per i Navigli

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Su e giù per i Navigli

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